Elo Darkness: il ritorno vincente del Moba italiano

di Luca “Maledice” – Elo Darkness

In questo periodo stiamo seriamente rischiando la bancarotta. Alla prossimità con Essen e Lucca si aggiunge un momento astrale particolarmente favorevole ai Kickstarter, e di chicca in chicca la golosità si fa peccato e si trasforma in conti correnti lustri.

Par ieri (e in effetti è stato ieri) che abbiamo finanziato l’ultimo progetto ghiotto, 7th Continent, che già un altro si appropinqua: Elo Darkness.
Poveri, poverissimi noi.

Elo Darkness è un titolo che aleggia nell’aria da un bel po’, che dalla sua prima apparizione ha subito modifiche al regolamento e atteso pazientemente di raffinare le meccaniche, prima di riproporsi al mondo in tutto il suo splendore. Ma cos’ha di così affascinante Elo? Beh, se lo si chiede a un appassionato di Heroes of the Storm (lo so è il peggiore, ma è mamma Blizzard) come me, chiaramente la componente MOBA.

Questo titolo infatti cerca di riprodurre in modo fedele l’esperienza di gioco delle arene di battaglia multigiocatore che si trovano online, League of Legends e consanguinei per citarne giusto uno, attraverso un tattico duello di carte in stile Magic.
A disposizione dei giocatori ci saranno 2 mappe, per partite 1 contro 1 o per 4 giocatori divisi in 2 squadre, che riportano le classiche 3 linee percorribili nell’arena. Ovviamente costellate di torrette difensive e “abitate” dai nostri minion pronti ad attaccare e farsi strada fino alla base avversaria.

Lo scopo del gioco chiaramente è quello di sfondare almeno uno dei 3 fronti, muovendosi passo passo nei percorsi disponibili, abbattendo le torri e gli eroi nemici.
I giocatori avranno a disposizione un loro mazzo e 5 eroi (che si possono scegliere tra ben 30 disponibili), ognuno fornito di 40 carte azione e abilità specifiche, alcune proprio tipiche dei videogame: come ad esempio “Recall”, “Play Safe”, “Last Hit”, “Warding” ecc.
In totale tanto per parlare di cifre, ci saranno 400 carte, 20 carte oggetto per giocatore, divise per classe, con una versione base e una potenziata, oltre 130 carte azione, e un centinaio di token e segnalini vari. Per gli appassionati di miniature (qualcuno mi ha chiamato?) c’è la possibilità di accaparrarsi anche i set di torri e minion scolpiti.

Per capire meglio, ecco una versione sintetizzata delle fasi di gioco:

  • Farming, in cui il giocatore può decidere di scartare dalla mano carte eroe e ottenere per ciascuna di esse una moneta o una carta dal mazzo. Gli eroi scartati guadagnano anche un punto esperienza, da segnare in plancia
  • Backing, si può scegliere di arretrare volontariamente in una o più linee per poter pescare una carta dal mazzo, e spostare l’eroe laner di quella linea in aiuto su un altro fronte
  • Combat Phase, ogni giocatore sceglie quali carte schierare (una per lane) e le rivela in contemporanea. I contrasti si risolvono poi con un botta-e-risposta in cui i giocatori interverranno per aumentare i propri punti Influenza (che determinano il vincitore dello scontro) e per innescare combo e sinergie tra le carte

Come tradizione MOBA richiede, c’è quindi la possibilità di farmare, guadagnare esperienza e monete con cui creare oggetti e migliorare le skill dei propri personaggi.
Per altro, cosa piuttosto anomala in un gioco di combattimento, non sono presenti dadi. C’è sì una minima componente di fortuna in base alla pesca di carte, che sennò tanto varrebbe iniziare a “defustellare cubetti”, ma è comunque mitigata dalla possibilità di arretrare di uno step su una linea per pescare nuove carte e in qualche modo bilanciare la sfortuna valutando in modo tattico la propria situazione in plancia.

La partita media dura intorno ai 45-60 minuti, ma la longevità del gioco è di notevole durata. Ci sono infatti una quantità tale di carte da permettere qualcosa come 7000 combinazioni possibili e, quel che è ancora meglio, è che si trova tutto l’occorrente nella scatola base. In un periodo di collezionabili e board game che tendono a frammentarsi sempre più, per una volta è bello sapere che con l’acquisto ci si aggiudica un gioco già predisposto a creare mazzi competitivi fino a 4 giocatori senza bisogno di altre “scatole base”. I più attenti di voi avranno notato il gioco nell’ultima Play di Modena, dove già all’epoca ero rimasto piacevolmente colpito dalla grafica folgorante del gioco. Mancando il suo primo lancio nel mondo dei boardgame, la Reggie Games impara dai suoi errori e finanzia il gioco praticamente appena iniziata la campagna Kickstarter. Sono anche molto felice che il progetto sia fatto da giovani ragazzi italiani. Quindi smetterò di pingare BOT e mi toccherà entrare in questo nuovo Nexus, qualcuno vuole unirsi?

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