Gravehold da il benvenuto a nuovi eroi in Aeon’s End: Legacy

di Federico “Kentervin”

E’ da poco partito con l’atteso botto il kickstarter del terzo capitolo della saga di Aeon’s End. In questo caso l’autore ha intrapreso la via del legacy, permettendo ai giocatori di vestire i panni di novizi maghi e di accompagnarli durante la loro formazione.
Aeon’s End: Legacy non tradisce la propria anima di Deck-Building, ma vi innesta elementi tipici dei legacy tanto di moda ultimamente, come stickers da attaccare alle carte ed alla propria plancia e la possibilità di personalizzare il deck avversario e quello di partenza scrivendovi sopra.
Adesivi e penne a sfera però non sono gli unici strumenti in mano all’autore che grazie ad un sistema di evoluzione del mazzo, riesce a far scalare la difficoltà del gioco a mano a mano che gli eroi sbloccano nuovi poteri ed abilità.

La campagna mette in evidenza la storia dei giocatori che capitolo dopo capitolo prendono coscienza delle proprie abilità, migliorando gradualmente la padronanza di brecce ed incantesimi. A mano a mano che la storia si dipana incontriamo vecchi amici, affrontiamo nuovi pericoli e nuove minacce fanno capolino all’orizzonte. Pur mantenendo il giocatore al centro dell’azione, Gravehold ed i suoi abitanti sono sempre lì, presenza costante e motore della storia.
Chi quindi, come me, apprezzava la profondità dell’ambientazione (al punto da augurarsi una deriva in stile Runebound-Gloomhaven) vedrà finalmente emergere in maniera più accentuata storia e background già ben curati nelle precedenti edizioni, che ora assurgono prepotentemente al ruolo di protagonisti.

Graficamente nulla da eccepire riguardo alla qualità complessiva, che rimane su alti livelli e ben si sposa con quanto già visto finora nei primi due capitoli: i minion sono ispirati, minacciosi e vari anche se la parte del leone la fanno le Nemesi; un tripudio di cattiveria, meccaniche interessanti e fresche (e a volte un po’ “pazze”) renderanno ogni nuovo capitolo coinvolgente e diverso dal precedente.
Qui si vede l’ottima mano dell’autore, sempre in grado di tirare fuori dal cilindro idee nuove; ogni Boss ha caratteristiche differenti che gli donano una propria personalità.

Di contro se il carisma di Brama, Indira e Mist sono fuori discussione, i protagonisti fanno un po’ storcere il naso; vederli crescere, uscendo plasmati e più forti battaglia dopo battaglia li farà sentire sicuramente più “vostri”, ma il character design mi è sembrato un po’ inferiore a quello dei maghi precedenti, facendomeli sentire un po’ anonimi e scialbi.
La campagna ha un proprio filo conduttore (piuttosto semplice) che ci accompagna tra i vari capitoli, con qualche twist in-game interessante, ma soprattutto i giocatori sono chiamati a fare scelte strategicamente stimolanti e spesso sofferte.
Se una volta conclusa la campagna la storia è svelata e quindi potrebbe risultare poco attraente da rigiocare, in termini di meccaniche il gioco ha ancora molto da dare.

I passaggi di livello danno accesso ad un ventaglio variegato di opzioni e combo: creerete un potente healer? Un tuttofare abile nel supportare gli altri? Un tank? Quale che sia la vostra decisione, quale specializzazione deciderete di seguire, avrete lasciato indietro molte altre opzioni che potrete esplorare con una nuova campagna.
E questo non vale solamente per il vostro mago; anche il mercato verrà influenzato dalle vostre scelte così come alcune carte base delle Nemesi; quali che siano le vostre decisioni, esse si rifletteranno sulle partite future rendendo ogni campagna diversa dall’altra.
Il limite rimane, per l’appunto, il fatto che già conoscerete la storia e le Nemesi che vi troverete ad affrontare e l’effetto sorpresa verrà inevitabilmente a mancare, ma non per questo la campagna potrà dirsi esaurita.


Inoltre Aeon’s End: Legacy ha molto da offrire sia in termini di Basic cards che potranno essere utilizzate con profitto con le altre Nemesi al fine di renderle più imprevedibili, che in termini di mercato: per la natura stessa del gioco, in cui Nemesi e carte evolvono di pari passo con i maghi, alcune gemme ed incantesimi di partenza risulteranno più deboli rispetto a quelli di fine campagna. Anche queste potranno essere utilizzate con profitto al fine di tarare il livello di difficoltà e i veterani di Aeon’s End avranno modo di sfruttare a dovere le nuove carte a disposizione.

L’unico dubbio (lecito) riguarda la rigiocabilità della campagna data dai materiali: sticker e carte sono sufficienti per quattro giocatori, quindi giocando in due si riescono a fare un paio di campagne. Diverso il discorso se intende giocarlo con gruppi più ampi, in questo caso è disponibile un Reset Pack; sinceramente con qualche accorgimento il problema si può agilmente superare, anche se questo porta inevitabilmente a perdere un po’ di tensione (modificare permanentemente un componente dà tutta un’altra sensazione e un diverso peso alle proprie scelte).
Aeon’s End Legacy si propone l’ambizioso obiettivo di bissare il successo dei fratelli maggiori, dimostrandosi adatto sia a chi vuole cimentarsi con un gioco legacy, sia a chi possiede già qualche titolo della serie ed è alla ricerca di nuove carte e nuove sfide.

Un pensiero su “Gravehold da il benvenuto a nuovi eroi in Aeon’s End: Legacy

  • 16 Febbraio 2018 in 12:40
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    Negli ultimi tempi ho avuto modo di rispondere a diverse domande riguardo ad Aeon’s End: Legacy, tanto che ho deciso di riportare qui quelle più comuni ad integrazione del mio articolo.

    – Posso giocare ad AE:L in solitario?
    Si sebbene con delle variazioni (valide anche per Aeon’s End e Aeon’s End: War Eternal).
    Potete giocare impersonando due maghi contemporaneamente (l’autore consiglia di non spingersi oltre questo numero) oppure con un solo mago, nel qual caso non si viene sconfitti quando si arriva a 0 Punti Ferita, ma solo quando Gravehold viene distrutta. Tutte le carte che influenzano gli alleati influenzano anche noi stessi e se una carta attiva un effetto che riporta “tu e un altro giocatore…” quell’effetto viene attivato due volte. In War Eternal si giocano tre turni eroe e due turni Nemesi (quattro se si desidera una partita più facile), mentre in Aeon’s End: Legacy sembra che quattro turni sia diventato lo standard.

    – Posso portare avanti due campagne contemporaneamente?
    No, a meno che non ci si industri in qualche maniera, poiché le carte vengono modificate di partita in partita e quindi chi gioca per secondo troverà le carte già modificate. Occorre trovare un sistema per diversificare le modifiche della prima campagna da quelle della seconda. Penne di colore diverse, imbustare o fotocopiare le carte, tenere una checklist sono tutti metodi validi, ma a meno che non si acquisti un Reset Pack il gioco così com’è non lo consente.

    – In quanti dobbiamo essere per goderci il gioco?
    Il gioco gira bene con due maghi, senza tempi morti e con una durata media di 60-70 minuti.
    Con quattro maghi il feeling cambia, la Nemesi ne guadagna un po’ diventando leggermente più difficile, l’esperienza di gioco è diversa ma sempre appagante. Consigliato con qualunque numero di giocatori.

    – Quanto è longeva la campagna?
    Una volta finita, la campagna ha ancora molto da offrire. Si è già a conoscenza della storia, ma a parte questo ci sono ancora margini per rigiocarla e fare scelte diverse; un paio di campagne ci stanno tranquillamente.
    C’è abbastanza materiale per far giocare quattro maghi, ma alcune carte sono in copia unica quindi dovrete scrivere con colori diversi o “segnarle” in maniera da non confondervi (questa è della prima o della seconda campagna?).

    – Reset Pack… cioè?
    Il Reset Pack contiene un nuovo set di carte, adesivi e plance dei maghi affinché sia possibile rigiocare una nuova campagna.

    – E finita la campagna per l’ennesima volta?
    Le Nemesi potranno essere utilizzate anche con i primi due capitoli della serie, idem per molte carte mercato e per (ovviamente) i maghi.

    – Quale capitolo dopo Aeon’s End: Legacy?
    Avendo giocato molto al primo titolo, io consiglierei il secondo (War Eternal) con relativa espansione che aggiunge una nuova keyword (LINK).
    Poi è questione di gusti, l’ideale è vedere se il genere piace prima di porsi il problema di cos’altro acquistare.

    – Già, ma com’è Aeon’s End?
    Nella “scala” dei Deck-Building, se mettiamo agli estremi Dominion e Legendary Encounters: Alien, Aeon’s End punta decisamente verso il primo. Alien ha una varietà di carte maggiore, una storia suddivisa in tre capitoli ben definiti, un mercato che cambia in continuazione. Molto più american, ti consente uno stile anche un po’ scanzonato, può capitare la pesca sbagliata o il turno in cui non combini nulla, così come la libertà di acquistare un po’ a caso anche solo per far girare il mercato.
    Aeon’s End ha invece un mercato fisso e a parte la difficoltà che aumenta durante il corso della partita risulta “narrativamente” statico, le carte sono solo nove e sempre disponibili. Qui lo scopo è ottimizzare il mazzo, distillarlo, prepararsi al turno perfetto in cui scatenare i propri incantesimi contro il nemico. Non ci sono turni morti, perché comunque puoi sempre focalizzare una breccia o caricare la tua abilità, difficilmente ci si trova inchiodati e se capita è perché hai giocato male. Le carte che non usi ti rimangono in mano per il prossimo turno ed è un gioco che ti porta ad impegnarti e che sa anche premiarti; i miglioramenti si notano già da una partita all’altra.

    – E il playmat?
    Come tutti gli accessori è opzionale e non necessario. Se decidi comunque di acquistarlo ne basterà uno solo su cui verranno disposti tutte le carte comuni e i segnapunti. Plancia e mazzo personale rimangono davanti a te.

    – Accessory Pack: cosa contiene?
    Contiene gemme colorate da utilizzare in sostituzione dei segnalini in cartoncino già forniti col gioco. Le carte base servono solamente per creare già il mazzo di partenza di ogni mago, in caso contrario devi crearlo all’inizio di ogni partita perché le carte base nel gioco sono sufficienti a creare solo quattro maghi. Se decidi di cambiare personaggio devi “disfare” il mazzo base di un mago per creare quello del tuo. Ma si tratta di perdere pochi secondi.

    – Ma ci sono nuove meccaniche?
    Si, già nel secondo update l’autore spiega che molti tendono ad utilizzare un mazzo con poche carte e proprio per questo sta introducendo nuovi concetti. Il primo è WISDOM, cioè alcune carte che funzionano bene con mazzi corposi, proprio per spingere i giocatori ad esplorare nuove strategie. E ci saranno altri effetti e Keyword. Quindi anche se le meccaniche di base sono pressoché immutate (a parte la novità del legacy) Aeon’s End: Legacy può risultare interessante anche per i giocatori di vecchia data.

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