Presentato all’edizione 2016 dell’Internationale Spieltage di Essen, e pubblicato in due differenti edizioni (che differscono soltanto per la grafica di copertina) da R&D Games, Game Salute, Hutter Trade e Quined Games, Key to the City – London di Richard Breese e Sebastian Bleasdale è una rielaborazione di Keyflower (degli stessi autori, pubblicato nel 2012). Ambientato nella capitale britannica, il gioco offre la possibilità di sviluppare il “miglior quartiere di Londra”, costruendovi i più famosi monumenti e dotandolo di opportune infrastrutture.

Key to the City – London è un titolo per 2-6 giocatori, dai 14 anni, della durata di 90-120 minuti, basato su meccaniche di asta, piazzamento tessere, collezione di set e piazzamento lavoratori su plance personali e modulari in continua espansione.

Il gioco è contenuto in una scatola rettangolare di formato standard:
Key to the City London scatola
Al suo interno si trovano i seguenti materiali:
– 6 schermi dei giocatori,
– 57 tessere luogo esagonali, che comprendono 5 tessere fiume, 6 tessere Era 1, 6 tessere Era 2, 12 tessere Era 4, 22 tessere edificio,
Key to the City London Fustelle e schermi
– 72 segnalini abilità, di 3 tipi (costruttori, architetti e investitori),
– 8 modellini tridimensionali di altrettanti edifici chiave della città,
– 6 segnalini chiatta in legno,
– 120 segnalini keyple (in legno, 40 per ciascuno di 3 colori),
– 144 connettori di legno (24 per ciscuno di 6 colori),
Key to the City London fustelle e segnalini
– 1 sacchetto di stoffa,
– 4 elementi divisori per la scatola,
– 6 regolamenti (in francese, inglese, olandese, portoghese, spagnolo e tedesco),
– 1 volume informativo sui monumenti di Londra.
Key to the City London regolamentoI materiali di Key to the City – London rispettano gli standard del gioco da tavolo german: le fustelle sono robuste, i materiali di legno nella norma. Le illustrazioni, realizzate da Katherine Baxter, utilizzano colori tenui e non sono particolarmente appariscenti, ma svolgono il loro compito in maniera più che dignitosa. Migliorabile l’iconografia di alcune tessere. Ben organizzato il regolamento, ricco di illustrazioni ma povero di esempi.

Data la somiglianza con il predecessore Keyflower, il regolamneto propone anche una rapidissima guida alle differenze fra i due titoli in termini di regole e di vocaboli chiave utilizzati.

Se volete sapere qualcosa di più su Key to the City – London, potete leggerne una recensione su ILSA #42.