Lorenzo il Magnifico – La recensione alla corte dei Medici

Lorenzo il Magnifico

Lorenzo il Magnifico – Recensione

Cosa accomuna sogni, arte, passione, Ezio Auditore e Firenze? Stiamo parlando, ovviamente, del periodo rinascimentale Italiano, pieno d’inventori, artisti, ricchi mercanti e personaggi di grande spicco.

Ecco a voi Lorenzo il Magnifico, un nuovo ed italianissimo gioco da tavolo creato da Virginio Giglio, Flaminia Brasini e Simone Luciani, distribuito dall’altrettanto italianissima Cranio Creations. Un titolo che emana euro-game da ogni singolo poro e che ci vedrà impersonare nobili famiglie durante il periodo d’oro della Firenze dei Medici, coinvolgendo da 2 a 4 giocatori impegnati per circa 1 o 2 ore alla ricerca di fama, ricchezza e prestigio.

Oh suvvia! Andiamo a vedere a cosa ci troviamo dinnanzi.

Messere, che proponete?

Una volta aperta la confezione troveremo al suo interno:

• 1 tabellone

• 4 plance giocatore

• 119 pedine in legno

• 3 dadi (1 bianco, 1 arancione, 1 nero)

• 70 tessere

• 116 carte

• 1 regolamento

• 4 foglietti adesivi

Tutte le componenti sono di ottima qualità, con pedine in legno dettagliate e della giusta dimensione. I disegni dei personaggi sono vagamente cartooneschi come lo stesso tabellone che, nonostante non brilli per colorazione, è davvero splendido e ben definito. Su di esso sono rappresentate tutte le regole da tenere a mente durante lo svolgimento del gioco e, per una più facile consultazione, potremo ritrovare le medesime iconografie anche sulle carte e le plance dei giocatori.
Ricalcando lo stile del tabellone principale, sul retro delle plance, troviamo raffigurati disegni astratti (del colore delle pedine assegnato) mentre sul fronte, sono presenti spazi ben distribuiti e delineati per allocare carte e risorse guadagnate

“Noi faremo e voi direte”

Il gioco è suddiviso in 3 periodi, a loro volta separati in 2 turni. All’interno di ogni turno i giocatori avranno a disposizione 4 “familiari” (le pedine), che rappresentano il massimo quantitativo di azioni possibili: 3 di colore specifico (associati a un particolare dado), e 1 neutro.

Il valore dei 3 dadi in dotazione sarà condiviso con tutti i giocatori per l’intero turno e indicheranno l’importanza dei relativi familiari (la pedina neutra, partirà sempre con valore nullo) che, di conseguenza, definirà le azioni possibili fra quelle disponibili. Ogni azione è infatti associata ad un valore minimo che deve essere eguagliato (o superato) affinché sia eseguibile. Il valore dei familiari può, però, essere modificato tramite l’uso di Servitori, aumentandone così l’importanza.

Ma come possiamo fare per ottenere sufficienti risorse e guadagnarci così la fiducia dei sangue blu fiorentini?

Cominciamo dalle possibilità di sviluppo, rappresentate sul tavolo da gioco da 4 palazzi, uno per genere, e contenenti carte che verranno cambiate ogni turno.

Queste sono:

Territori (verdi): da cui potremmo ricavare risorse o punti vittoria facili. Non hanno costi, ma sarà necessario sviluppare la propria influenza militare per poterne usufruire.

Edifici (gialli): da acquisire tramite pagamento risorse. Sono utili per scambiare fra loro risorse, monete o punti vittoria.

Personaggi (Blu): richiedono monete e possono fornire miglioramenti permanenti ai familiari, o ne modificano i requisiti per le azioni.

Imprese (viola): con costi in risorse. Genericamente generano punti vittoria alla fine del gioco.

La maggior parte degli effetti delle carte sono composti da effetti immediati, usufruibili al momento dell’acquisizione, o effetti permanenti, attivabili in base al familiare usato durante le azioni di raccolta o produzione.

Altre azioni disponibili sono “andare al mercato” (che permette di aumentare facilmente le proprie risorse), e “visitare il palazzo del consiglio” (che darà diritto a modificare l’ordine dei turni oltre che a fornire un bonus a scelta).
Per finire, le ultime azioni disponibili sono “procedere al raccolto” o “avviare la produzione”, le quali attiveranno i relativi effetti permanenti delle carte precedentemente acquisite.

Nel gioco il tempismo è cruciale. Spesso le azioni possono essere svolte esclusivamente da un singolo giocatore e, in caso contrario, ogni qualvolta si volesse compiere un’azione già eseguita da un altro giocatore, si incorrerà in una penalità che spesso, ma non esclusivamente, sarà monetaria. Ogni palazzo inoltre non può contenere 2 pedine dello stesso giocatore, i quali potranno però sfruttare il familiare neutro insieme a una bella manciata di Servitori al seguito.

E come possiamo parlare di periodo rinascimentale senza considerare la Chiesa, e la sua sconfinata influenza?

Ci sarà da tener conto dei favori da fare verso il mondo ecclesiastico per poter guadagnare la sua benevolenza dal momento che, al termine di ogni periodo, sarete chiamati a dimostrare la vostra fede e, una volta soddisfatti i requisiti, l’indicatore verrà resettato al valore iniziale. Avrete la totale libertà di ignorarla ma, in tal caso, sarete travolti da una scomunica (fino ad un massimo di tre) che vi condannerà a delle penalità debilitanti per il resto della partita.

Per finire, ci sono i leader. Queste carte vengono distribuite all’inizio del gioco e rappresentano aiuti di potenti personaggi dell’epoca. Una volta raggiunti dei requisiti indicati questi saranno giocabili, e avranno la funzione di piccoli obiettivi intermedi (oltre che di portare diversi benefici ai giocatori).

Non c’è pace per i Pazzi

Lorenzo il magnifico utilizza la meccanica del posizionamento dei lavoratori nella sua più pura e brutale natura. Ogni azione dev’essere ben pianificata, e prevedere le mosse degli avversari sarà determinante per la buona riuscita della propria strategia. I collegamenti tra le possibili azioni possono diventare intricate a tal punto da far fumare anche i cervelli più illuminati.

Per facilitare l’apprendimento troveremo anche una versione del regolamento lievemente semplificata (e fortemente consigliata per principianti), in cui tutti i giocatori partono con gli stessi bonus e i Leader vengono ignorati.

L’interazione fra i vari giocatori è puramente indiretta; non ci sono carte o azioni che permettono di fare i bischeri ma, con i malus applicati, e ripetendo un’azione già intrapresa da qualcun altro, esiste una costante possibilità di rovinare profondamente i piani altrui per vie traverse. Prestate quindi attenzione a ciò che fate, e abbiate sempre pronto un piano di riserva!

In quanto a scalabilità, Lorenzo il magnifico funziona benissimo con l’intera gamma di giocatori indicati sulla confezione dove, a due giocatori si avrà più libertà di azione ed è più semplice applicare la propria strategia mentre, con l’aumentare del numero, si scatenerà una guerra nel tentativo di accaparrarsi le azioni a sé favorevoli.

In conclusione la tematica di per sé non è necessariamente rilevante, ma si adatta molto bene alle meccaniche di gioco.

Lorenzo de’ Medici approva

Lorenzo il Magnifico è un gioco valido, pieno di punti interessanti e incredibilmente profondo. Offre inoltre una buona rigiocabilità, data dall’ordine delle carte variabili e dalle tessere scomunica fornite in abbondanza (tali da garantire esperienze e strategie diverse).

Le regole, di per sé, non sono eccessivamente complesse e, una volta assimilate, i veterani potranno facilmente spiegarle in circa 15 minuti. Ciononostante prestate attenzione al fatto che stiamo pur sempre parlando di un titolo particolarmente forte nella meccanica, dove la sequenzialità delle azioni è davvero rilevante. Qui la fortuna conta poco ed è presente il concreto pericolo di cadere nella “paralisi da analisi” dove, cercando di scoprire la migliore azione disponibile, il tempo di gioco potrà variare sensibilmente.

Lorenzo il Magnifico si rivela un ottimo titolo dunque, fortemente consigliato per chi al proprio cervello non risparmia pietà!

Ossequi a voi!