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martedì 29 agosto 2017

PROFONDO GIALLO - O come ho imparato ad amare la Spezia -

Dopo le ripetute e sottili minacce da parte del grande Boss, mi rimetto alla tastiera per darvi un succinto racconto di quanto successo durante l’evento annuale Yearly Dune 2017, giunto alla sua quarta edizione e con in palio una fornitura annuale di Carolina Reaper dai quasi 2 milioni di SHU (Scoville Heat Unit).
L’altro giorno mia moglie ha innocentemente chiesto se scegliamo noi la serata annuale di Dune in base alle ondate di calore o se invece è la serata annuale di Dune che fa giungere il caldo africano sulle nostre regioni.
Pensavo fosse una normale battuta ma qualche dubbio mi è sorto quando ho letto la notizia su reddit di alcuni climatologi che per prudenza hanno iniziato una petizione su petition.org per farci spostare la nostra serata a metà Dicembre per ridurre l’effetto serra nel nord Italia, sostenendo che siamo secondi solo alle industrie carboniere di Guangzhou come direttamente responsabili della desertificazione globale.
Nonostante questo peso sulle nostre (bieche) coscienze decidiamo di trovarci ugualmente e facendo la conta dei possibili presenti scopriamo che il buon Ricky (colui che ha rifatto Dune da zero seguendo i file presenti su BGG) è disperso tra tornei di crossfit e sagre dell’Uva Fragola, così come la mia cara mogliettina, in previsione di una sua possibile convocazione, è scappata di casa da giorni staccando il cellulare e alcune voci dicono abbia cambiato il nome in Molly Weasley, rifugiandosi a Galway in Irlanda.
Sfogliando la lista dei millemila lettori di Idee Ludiche che scrivono a Max ogni anno implorando di poter esser selezionati per la partita del Dune annuale, non abbiamo grandi problemi a trovare i sostituti (enorme bugia, abbiamo cercato disperatamente per trovare il sesto e per puro caso la sera prima siamo riusciti a recuperalo in Ludoteca, grazie Matteo!).
Inizia così alle ore 19:30 la IV edizione dell’Yearly Dune: in attesa dei giocatori navigati mi occupo di spiegare a Dan e Matteo le regole, illustrandogli le condizioni di vittoria uniche per ogni fazione e l’importanza delle alleanze che possono anche vincere insieme, il sistema di asta per dotarsi ogni turno di carte per poter avere qualche chance di infliggere perdite ai leader durante il combattimento e la particolare fase di movimento che da una parte permette di spostare solo le truppe da una zona ad un’altra ma ha anche una sorta di dazio da pagare alla Gilda dei Navigatori per poter sbarcare le truppe sul pianeta.

Per facilitare il compito ai due nuovi giocatori decidiamo di dare a Matteo l’Imperatore, dato che questa fazione non possiede poteri particolari tranne le temute truppe dei guerrieri Sardaukar e avendo una costante entrata di spezia, in quanto tutti i costi pagati per le aste entrano nelle tasche dell’Imperatore (tranne la Spezia spesa per acquistare le carte per sé).
Dan, l’altro nuovo giocatore, invece vuole pescare a caso e sorteggiando gli Harkonnen decide di tenere la casata più sadica ed odiata del libro: da buon giocatore di ruolo, la prospettiva di aggiungere un tocco di crudeltà alle sue mosse lo esalta non poco…
PJ, vincitore della scorsa edizione grazie all’inattesa profezia che ha sconvolto i festeggiamenti lasciando persone piangenti e tavoli ribaltati, pesca i Fremen mentre Marcello mugugna quando pesca gli Atreides, iniziando a recuperare carta e penna per segnarsi le carte all’asta (probabilmente il miglior potere speciale che possiede il giovane Paul Muad’dib ma anche solitamente foriero di una notevole confusione); a me rimane la Sorellanza Bene Gesserit mentre il buon Max prende la facile Gilda dei Navigatori, maestri del gattopardismo “cambi pure tutto su Arrakis basta che la Spezia continui a fluire”.
Alle nove circa inizia la partita e i primi turni vedono volare gli Harkonnen che prima macinano Spezia appena esce grazie sia alle attrezzature superiori a loro disposizione che alle carte pescate inizialmente, che gli permettono di reprimere nel sangue i tentativi dei Fremen e dei navigatori di partecipare al raccolto.
Le mie Bene Gesserit aumentano silenziosamente di numero turno dopo turno, rinforzandosi nel Polar Sink mentre il Pavido Atreides rimane ad Arrakeen probabilmente a guardare dalla finestra il cugino FeyDan a spadroneggiare sul pianeta.
All’uscita del primo verme scatta il ballo delle debuttanti e si sprecano corteggiamenti e minacce velate, i primi ad esporsi sono gli Atreides che cercano disperatamente finanziatori per le loro spese folli su Amazon Prime e stringono un patto di ferro con il flatulento Max (solo in gioco sia chiaro), l’Imperatore novello chiede aiuto alle Sorelle che sono ben contente di avere un malleabile alleato desideroso di ascoltare i loro poco interessati consigli, il bullo Harkonnen si trova così da solo e alla fine decide di convolare a nozze con gli autoctoni del pianeta, speranzoso che la loro abilità di cavalcare i Vermi possa essergli di aiuto.

I turni seguenti volano via mentre il Barone Nero Dan conquista terreno spalleggiato dagli indigeni; non si capisce molto il piano degli Atreides, sempre più rinchiusi nei loro palazzi timorosi di contrastare i cugini non sapendo quali carte abbiano in mano.
Mentre ci avviciniamo a metà partita, al quinto turno sui possibili dieci, sembra che la vicenda stia per chiudersi a favore dell’alleanza Fremen-Harkonnen; gli basta prendere il controllo di un’altra fortezza e il gioco è chiuso, ma a quel punto le Sorelle entrano in forza a Arrakeen dove il Barone sta festeggiando prematuramente, allo stesso modo i Navigatori piazzano un colpo a sorpresa nel Sietch controllato dai Fremen potendo sbarcare a costi irrisori le truppe accumulate.
A nulla serve il richiamo dei riservisti del sadico Barone, la battaglia è cruenta e la Voce delle Bene Gesserit neutralizza la difesa degli Harkonnen nonostante riesca comunque a pugnalarle a morte; le Sorelle e i soldatini si elidono a vicenda in un soffio di fumo e il palazzo rimane desolatamente vuoto!
Sembra finita per i piani del Barone e il timoroso Atreides prova a entrare trionfante nel palazzo, ma i pochi soldati rimasti agli Harkonnen rimangono saldi e appena girati i leader della battaglia si scopre che il generale Atreides era una spia del Barone! Addio sogni immediati di gloria.
All’ottavo turno le vasche dei morti sono traboccanti di truppe distrutte e appare chiaro che nonostante tutto il piano dei pesci volanti di Max stia per dare i suoi frutti; dato che non sembra possibile una vittoria decisiva di alcuna fazione, in tal caso sarebbe lui (ed il suo eventuale alleato) il vincitore.
Il turno seguente non cambia la situazione, l’imperatore rimane fermo nella fortezza conquistata mentre gli Harkonnen e i Fremen riescono a recuperare forze pronti a scatenare l’ultimo disperato attacco contro le fortezze presiedute da Gilda e Atreides.
Le mie (poche) Bene Gesserit si stanno leccando le ferite, in coesistenza nei vari palazzi più a parlare a vanvera che a tramare nell’ombra, ormai la mia profezia è passata in quanto avevo puntato sugli Atreides che invece hanno passato tutta la partita sotto l’ala della Gilda spaventati dal caldo atroce di Arrakis.

La situazione è drammatica, l’imperatore è rintanato a Carthag con i suoi begli quanto inutili soldatini, gli Harkonnen e i Fremen sono a 2 fortezze e in teoria possono ancora vincere se riescono a giocare il tutto per tutto nelle ultime battaglie: Arraken viene presa di mira dai Fremen mentre gli Harkonnen sono vicini a Tuek Sietch, le quattre truppe che stanno avvicinandosi alla fortezza a Sud sono poche e controbilanciate dai 6 soldati dei Navigatori al suo interno ma il Barone, a differenza di altre fazioni, ha ancora diversi soldati pronti a trasportarsi al suo interno per disattivare le difese e spazzare via i pesci.
Il dramma avviene appena sta per cominciare il trasporto truppe, una Karama card viene giocata da Paul che brucia l’ultimo disperato invio di truppe in aiuto agli Harkonnen, sembra ormai finita anche perché da buon ultimo la Gilda può spostare le sue truppe sul pianeta come fosse un trasporto normale. Ma non è il finale che le mie sorelle vogliono e decidono di intervenire, giocando l’ultima Karama per bloccare il potere speciale di trasporto sul pianeta dei pesci e lasciare che sia la mortale battaglia a decidere il destino dell’Universo.
I Fremen entrano trionfanti a cavallo del Verme ad Arrakeen sulle note della colonna sonora dei Toto e a questo punto gli occhi di tutti sono rivolti a Sud dove l’ultima battaglia sta per avere luogo.
Entrambi i capitani vengono rivelati e solo un puro caso fa sì che venga scelto un comandante non al soldo degli Harkonnen; la Gilda è riuscita ad armarsi bene grazie ai copiosi introiti e ai suggerimenti del Maud’ dib e riesce, seppur soccombendo, a eliminare il leader nemico.
Un solo singolo soldato sopravvive allo scontro e così avviene che il Soldato scelto - di nome Wanda - garantisca la vittoria alla strana alleanza: Paul Atreides ha vinto ma la Spezia continua a fluire e la Gilda dei Navigatori ride beata!
Nota finale: è stata la più lunga sessione che abbiamo mai fatto, terminando alle quattro di mattina dopo 10 lunghissimi turni, diverse cuccume di caffè, incontri segreti sul terrazzino per quella che i nuovi giocatori hanno definito un’esperienza e non una semplice partita a un boardgame.



Lollosven



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