Snowblind: Race for the Pole – sopravvivenza fra i ghiacci

di Alberto “Doc”

Dopo il frenetico weekend passato a PLAY e tutti i titoli provati e commentati, è tempo di riprendere il normale ritmo quotidiano e trovo che l’ideale sia farlo con Snowblind: Race for the Pole, la cui ambientazione antartica ci aiuterà a rinfrescare e  calmare i bollenti spiriti della due giorni modenese. Se siete pronti a competere per raggiungere il polo sud, seguitemi in questa esplorazione del nuovo titolo della Plaesant Company Games (che forse ricorderete per Ancient Terrible Things).

Come avrete già immaginato dal titolo del gioco, l’ambientazione ci porta a gareggiare fra ghiaccio e neve del polo antartico in cui ogni giocatore si metterà alla guida di un gruppo di esploratori con cui raggiungere il centro della distesa ghiacciata e tornare indietro vivo per poterlo raccontare.

pic2932583Tutto questo si traduce in una Plancia Tracciato del continente divisa da una griglia stilizzata, che ricorda quella formata da meridiani e paralleli, in cui i giocatori muoveranno i prori uomini e le proprie risorse per avvicinarsi turno dopo turno verso la loro meta. E lo faranno con una meccanica molto semplice che ha come base il sistema “push your luck” in cui dovremo decidere fin dove rischiare la sopravvivenza della nostra spedizione per poter avanzare più velocemente o meno lungo la griglia.
La partita è divisa in diversi round e a suoa volta i round in diversi turni. Durante il proprio turno ogni giocatore deve scegliere se prendere un Dado Rischio dalla plancia Azione oppure passare.
I dadi rischio sono associati a specifiche azioni. Queste permettono di muovere le casse con gli esploratori, cacciare e costruire campi in cui proteggere la spedizione.
Quando un’azione è stata svolta, il giocatore deve prendere tutti i dadi che ha accumulato durante i turni del round (quindi quello che ha preso per attivare l’azione più tutti i precedenti che ha già nella propria riserva) e lanciarli per vedere le eventuali conseguenze dell’esposizione prolungata alle intemperie a cui ha sottosposto la propria spedizione. Le azioni possono quindi causare perdita\consumo di casse e rendere gli esploratori fiacchi e, quindi, non utilizzabili, causando in casi particolari la morte di questi.
La costruzione pic2853903di campi può mitigare gli effetti nocivi dei tiri di dado.

Quando tutti i giocatori hanno passato, il round ha termine. Si pesca una carta Tempo Atmosferico e si applicano gli effetti di esposizione alle intemperie alla zona più lontana dal campo base di ogni giocatore. Se la carta pescata è la Pack Ice, il gioco ha termine e si passa al conteggio dei punti per determinare il vincitore.

Con Snowblind: Race for the Pole la Plaesant Company Games mostra di avere una particolare predilezione per l’uso dei dadi nei suoi progetti. Questo titolo mette in contrapposizione la semplicità del turno abbinata a delle scelte che non saranno certo facili da prendere. Oltre a chiedersi fin dove spingersi, sarà anche da valutare quali rischi prendere visto che ad ogni azione corrispondono dadi diversi e quindi pericoli divpic2801923ersi, ponderando il fatto che la carta Tempo Atmosferico poi darà il suo contributo a peggiorare eventuali situazioni difficili.  Fra informazione nascosta e informazione variabile, gli amanti dei giochi deterministici è meglio che se ne tengano alla larga. Il titolo è molto più indicato per chi ama l’emozione del rischio, i lanci di dado e l’imprevedibilità di situazioni possibili ma non certe. Personalmente amo questo genere di meccaniche e sono molto incuriosito dal poterlo provare. Presumibilmente ad Essen ad ottobre quando il gioco vedrà la luce (tempi di produzione permettendo). Nel frattempo vi rimando alla pagina Kickstarter dove potete approfondire i dettagli se il gioco vi ha incuriosito.

3 pensieri riguardo “Snowblind: Race for the Pole – sopravvivenza fra i ghiacci

  • 7 Aprile 2016 in 17:58
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    Interessante! I giochi “sottozero” mi ispirano sempre.
    A questo proposito, passando dal polo sud al polo nord, vorrei chiederti se siete riusciti a provare alla Play “Race to the north pole”. L’avete provato? Che ne pensi?

    • 7 Aprile 2016 in 22:20
      Permalink

      Ciao Gisli!
      So che era presente nel padiglione B ma non ho avuto davvero tempo di andarlo a provare. Il sistema dei dischi è un po’ quello di realm of Wonder e a Essen quando me lo avevano spiegato mi aveva incuriosito. So solo che diversi dicono sia più strategico in due e più caotico in 4 e dal regolamento è facile che questo sia verosilime. RImane il fatto che devo ancora giocarci ma quando ne avrò l’occasione vedrò di commentare qui sotto o di fare un report dedicato ;)

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