Splendor: la sfida tra i mercanti di gemme – Recensione

Splendor

Splendor – La Recensione

Splendor non è un gioco uscito da poco, anzi, è presente sugli scaffali dal 2014, tuttavia, dopo decine e decine di partite, sono sempre più convinta che sia un titolo davvero meritevole e che debba essere conosciuto da più persone!

Partorito dalla mente di Marc André e distribuito in Italia da Asterion, Splendor è un gioco da tavolo semplice da 2 a 4 giocatori e dalla durata contenuta (circa mezz’oretta a partita).

Dentro la scatola

Il gioco presenta una componentistica decisamente importante. Nella scatola troviamo:

  • 35 gettoni di plastica dura di 7 colori diversi, che simboleggiano le 7 pietre preziose
  • 7 gettoni leggermente più stretti, che simboleggiano l’oro
  • 90 carte, suddivise in tre livelli
  • 10 tessere dei nobili
  • 1 regolamento

 

Bentornati nel Rinascimento!

Splendor è ambientato nel Rinascimento: i giocatori, infatti, sono mercanti di pietre preziose, i quali sperano di poter fare affari con la ricca nobiltà ed arricchirsi ulteriormente.

L’atmosfera rinascimentale non è esageratamente presente sul tavolo di gioco, ne tanto meno si ha la sensazione di essere entrati in un “gioco di ruolo” ma la logica e la strategia assorbono, fin da subito, tutta l’attenzione dei giocatori, poiché gli elementi e materiali sono molti e vari, rendendo Splendor fisicamente attraente (uno “splendore”, insomma).

La sfida tra i mercanti: le regole del gioco

Sia la preparazione che le mosse dei giocatori non sono fasi lunghe, risultato invece abbastanza semplici e rapide, ma bisogna prestare attenzione alla scelta dei gettoni: la propria strategia deve essere ben determinata fin dall’inizio, altrimenti sarà troppo tardi!

Si dispongono sul tavolo le carte in una griglia a tre file (una per ogni livello). In ogni fila vi devono essere 4 carte e le rimanenti vanno messe in un mazzetto vicino; sul tavolo, inoltre, vanno posizionati anche i gettoni raffiguranti le gemme e l’oro.

Si pescano successivamente delle tessere raffiguranti i nobili. La quantità dei nobili e dei gettoni varia in base al numero dei giocatori.

 

Ad ogni turno, ogni giocatore può effettuare una tra le seguenti azioni:

  • Prendere 3 pietre grezze, ognuna di un colore diverso;
  • Prendere 2 pietre dello stesso colore, ma solo se il numero delle suddette pietre non è inferiore a 4;
  • Acquistare una carta sviluppo, utilizzando le gemme in possesso;
  • Prenotare una carta sviluppo, utilizzando il gettone dell’oro;

Ogni volta che una carta sviluppo viene comprata, va sostituita subito con un’altra proveniente dal mazzo dello stesso livello. Su ogni carta sviluppo vi è raffigurato, in alto a destra, il simbolo di una gemma: si tratta di un bonus valido per quel tipo di gemma che diventa permanente per il giocatore che l’ha acquistata.

Inoltre, in alcune carte sviluppo, sono presenti dei punti vittoria che variano in base al livello e al costo.

Per pagare una carta si possono usare i gettoni, ricordandosi però che il bonus delle carte possedute ne abbassa il prezzo.

Un giocatore non può mai avere più di 10 gettoni e sia questi ultimi, che le carte sviluppo, devono essere visibili a tutti in ogni momento del gioco.

Alla fine di ogni turno i nobili fanno visita al mercante e, se trovano l’insieme delle pietre richieste (presenti sulla tessera del nobile stesso), portano il carico dei loro punti vittoria.

Il giocatore che accumula per primo 15 punti vittoria vince la partita.

 

Conclusioni

Splendor è un gioco da tavolo facile da capire, con poche regole e di facile intuizione. Una volta che le poche regole sono state memorizzate, la dinamica diventa subito molto fluida. È comunque allo stesso tempo avvincente e accessibile a tutti: i principianti riescono a entrare nella mentalità del gioco nel giro di qualche turno, mentre i giocatori più esperti potranno inventare sempre nuove strategie.

Paradossalmente, dietro a questa semplicità non vi è assolutamente nulla di meccanico; ogni mossa va pesata, valutata e pensata su larga scala.

Il bello di Splendor, infatti, è che tutti i giocatori possono vedere quello che possiedono gli altri. La vittoria non dipende quindi solo dalla creazione di una buona strategia, ma è necessario anche indovinare la strategia degli altri e agire quindi di conseguenza.

L’unico difetto, forse, sta nelle tessere dei nobili. Mentre le carte sviluppo di terzo livello sono state disegnate con una grande varietà, quelle raffiguranti i nobili sono molto simili tra di loro. Spesso il giocatore che ottiene il primo nobile ottiene anche gli altri, accumulando tantissimi punti nel giro di qualche turno.

A parte questo, i materiali del gioco sono buoni e la struttura delle partite è avvincente. Posso assicurarvi che i 30 € necessari per portarsi a casa questo gradevole filler saranno di sicuro ben spesi: finita una partita, vi verrà voglia di farne subito un’altra!

In conclusione, se vi piace ragionare, creare strategie e anticipare le mosse dei vostri avversari, Splendor è sicuramente un gioco che fa per voi!